Le 10 Scommesse del 2023, 1: Fernando Gaviria
Ormai agli sgoccioli del CicloMercato 2023, e alle porte della nuova stagione, è arrivato il momento di osservare, tra rinnovi di contratto e trasferimenti clamorosi, quali saranno i corridori più attesi nel 2023. Lo faremo grazie al consueto articolo riguardo le 10 Scommesse 2023, in cui metteremo in evidenza quei corridori che in questa stagione aspirano a rilanciarsi. Sono molti e diversi fra loro i profili degli atleti selezionati: si va dal giovane che è pronto a consacrarsi tra i grandi, all’atleta in cerca di un ruolo da protagonista, senza però escludere grandi ritorni che possono sbocciare in stagioni magnifiche o in grandi delusioni.
1. Fernando Gaviria (Movistar)
Reduce da stagioni molto difficili, con problemi fisici che lo hanno condizionato, ma anche difficoltà in un ambiente che si è diretto verso altre direzioni, l’ex enfant prodige colombiano approda in una squadra che raramente ha avuto un velocista, seppur atipico, di riferimento. Dal canto suo, orfana del leader attorno al quale è stata a lungo costruita, la Movistar deve trovare una nuova raison d’être e ha scelto il classe 1994 per il suo nuovo corso, consapevole che serve qualcuno che possa dare un numero importante di vittorie da affiancare ad Enric Mas. Un piccolo salto nel buio per entrambe, con una combinazione che può rivelarsi vincente così come un cocktail difficile da mandare giù.
2. Mark Cavendish (Astana Qazaqstan)
L’arrivo della ultima ora del ciclista più vincente in attività cambia completamente il volto della formazione kazaka per il nuovo anno. Formazione tradizionalmente abituata a lottare per la classifica generale dei GT e delle corse a tappe, costruita pensando anche ad un nucleo per il Nord, la compagine di Alexander Vinokourov ha deciso di puntare forte su Cannonball, pronta anche a costruire un treno a suo servizio. Una missione praticamente mai tentata nella lunga storia del team che vuole in questo modo consentire a Mark Cavendish di entrare ancora di più nella storia del ciclismo battendo il record di vittorie di Eddy Merckx al Tour de France. Dal canto suo, rimasto appiedato dall’implosione del progetto B&B, il britannico trova così un scialuppa di salvataggio inattesa, formando un sodalizio tanto inatteso quanto potenzialmente molto interessante.
3. Richard Carapaz (EF Education – EasyPost)
Chi lascia la squadra vecchia per la nuova, sa quel che lascia, ma non sa quel che trova. Dopo tre fruttuose stagioni alla Ineos, il campione olimpico decide di salutare la formazione britannica per sposare il progetto di Jonathan Vaughters. Nell’anno in cui approderà negli enta, il corridore ecuadoriano firma così un triennale con la EF Education – EasyPost con il quale tenterà l’assalto al Tour de France dopo la sconfitta beffa della passata stagione al Giro d’Italia, arrivata praticamente all’ultimo giorno. Se nella formazione britannica sapeva di avere attorno a sé un organico in grado di sostentenerlo (ma probabilmente anche di sostituirlo), nella compagine statunitense non mancano i nomi di peso, anche se nelle ultime stagioni tutti hanno fatto un po’ di fatica. Riuscirà a metterli tutti al suo servizio per fare assieme il salto di qualità? La Grande Boucle quest’anno propone un percorso che si sposa alla perfezione con le sue caratteristiche ed è indubbiamente l’anno ideale per tentare l’assalto al bottino grosso, dopo essere salito ormai sul podio di tutti i GT almeno una volta negli ultimi quattro anni.
4. Zdeněk Štybar (Team Jayco – AlUla)
Il corridore ceco è un’altra delle scommesse del team Jayco-AlUla. Dopo un decennio come pedina fondamentale della QuickStep nelle Classiche, il classe ’85 ha deciso di cambiare aria dopo essere scivolato progressivamente indietro nelle gerarchie, anche e soprattutto a causa di alcuni problemi fisici. Il trentasettenne proverà a farsi valere soprattutto nelle classiche, sognando ancora di vincere quella Monumento che manca al suo palmares. L’ex QuickStep, poi, ha rivelato di voler vincere una tappa al Giro, unico GT in cui non ha alzato le braccia al cielo, e di voler tornare al Tour, ma non è detto che il team decida di portarlo a entrambe le gare. Il vincitore della Strade Bianche 2015, che quest’inverno è tornato al successo anche nel ciclocross, dovrà quindi rendere al massimo per tutta la stagione per far diventare vincente questa scommessa e ottenere il prolungamento del contratto, che al momento è soltanto di un anno.
5. Bob Jungels (Bora-hansgrohe)
La Bora-hansgrohe conta molto sulla versatilità del corridore lussemburghese. Tornato al successo ad alti livelli nel 2022, il classe ’92 ha deciso di cambiare aria per mettersi definitivamente alle spalle le stagioni precedenti all’Ag2r condizionate dai problemi fisici. Il trentenne correrà tutte le classiche di primavera, a partire dalla Milano-Sanremo (corsa in cui però il suo ruolo è ancora da definire) fino ad arrivare alle Ardenne passando per il pavé, Roubaix esclusa, con il Fiandre come grande obiettivo. In generale, la formazione tedesca punta a sfruttare il talento a tutto tondo dell’ex Ag2r e per bocca del DS Enrico Gasparotto ha già fatto sapere che “è troppo forte per non andare al Tour”. Tra le Classiche e la Grande Boucle, dunque, l’ex Deceuninck avrà tante occasioni per portare dei successi al nuovo team e lui stesso ha definito questo trasferimento come “l’inizio di qualcosa di grande”.
6. Eddie Dunbar (Team Jayco – AlUla)
Il 2023 potrebbe essere l’anno della svolta per Eddie Dunbar. La Jayco-AlUla, infatti, ha deciso di puntare forte sullo scalatore irlandese, tanto da annunciarlo già da ora come capitano per la generale del Giro d’Italia. Un attestato di fiducia enorme per un corridore che in carriera ha corso un solo GT, ma che per la compagine australiana è pronto ad assumersi una responsabilità del genere. Secondo i vertici della formazione oceanica, infatti, il classe ’96 ha pagato il fatto di aver corso in una corazzata da grandi giri come la Ineos Grenadiers per tutta la sua carriera nel WorldTour rimanendo chiuso dai fenomeni della formazione britannica. La scommessa è intrigante e si basa anche sulle prestazioni del ventiseienne nelle brevi corse a tappe, con la generale della Settimana Coppi e Bartali e del Giro di Ungheria ottenute nel 2022 che rappresentano le sue uniche due vittorie della carriera.
7. Tim Merlier (Soudal-QuickStep)
Tra i corridori più costanti delle ultime stagioni, l’ex Alpecin-Deceuninck arriva da un 2022 nel quale ha sì vinto, ma meno di quanto ci si potesse attendere, faticando soprattutto negli appuntamenti più importanti. Scavalcato nelle gerarchie da Jasper Philipsen per quanto riguarda le volate, e ovviamente dietro a Mathieu Van Der Poel nelle classiche, il 30enne cerca quindi spazio e nuove occasioni alla Soudal-QuickStep, che scommette su di lui come nuovo Mark Cavendish, corridore che andrà a sostituire e che è stata una delle principali scommesse vinte dal Wolfpack e da Patrick Lefevere negli ultimi anni. Il programma del belga per questo 2023 sarà dunque incentrato soprattutto sugli sprint, per cercare di trasformarsi definitivamente in un velocista puro e portare tanti successi al team assieme all’altro sprinter di riferimento, Fabio Jakobsen, con il quale dovrà trovare il modo di convivere.
8. Valerio Conti (Team Corratec)
Nonostante avesse un altro anno di contratto nel WorldTour con l’Astana Qazaqstan, il corridore romano ha scelto di fare un passo indietro per provare a rilanciarsi dopo alcune annate difficili. Un trasferimento che lo stesso 29enne, capace in passato di vestire la Maglia Rosa al Giro d’Italia e di vincere una tappa alla Vuelta a España, ha dichiarato di non vedere come un ridimensionamento ma come un’opportunità. Il classe 1993 sarà infatti l’uomo di riferimento del Team Corratec nel 2023, formazione nella quale avrà le sue chances nelle gare più adatte alle sue caratteristiche e dove potrà mettere in mostra le sue qualità di lottatore, ma nella quale potrà anche fare da chioccia ai compagni di squadra più giovani.
9. Jay Vine (UAE Team Emirates)
Gran parte della notorietà del 27enne scalatore australiano è dovuta alla sua rapida, e per certi versi incredibile, scalata al professionismo iniziata nel 2021 con la Alpecin-Fenix dopo essere già approdato al mondo Continental grazie alla vittoria della Zwift Academy l’anno prima. GIà selezionato per la Vuelta a España 2021, a sorpresa arriva terzo nella quattordicesima tappa guadagnandosi la fiducia della squadra che nel 2022 gli dà crescenti responsabilità. È proprio la Vuelta a dargli un’ulteriore spinta con due meravigliosi successi di tappa arrivati al termine di due fughe e una maglia a pois passata a Carapaz soltanto a causa di una caduta appena quattro giorni all’arrivo di Madrid. Il passaggio alla UAE Team Emirates, con cui peraltro ha già vinto il Campionato Nazionale a cronometro, alla corte di Tadej Pogacar è decisivo e ci dirà se si tratta realmente di un corridore in grado di alzare ulteriormente l’asticella. Al momento, le premesse per vincere questa scommessa ci sono tutte.
10. Mikkel Frølich Honoré (EF Education-EasyPost)
Tempo di rilancio per il quasi 26enne danese che ha deciso di cambiare aria dopo quattro anni e mezzo alla QuickStep. Dopo un paio di stagioni di ambientamento sembrava avere trovato la propria dimensione nel 2021 con una vittoria di tappa al Giro dei Paesi Baschi, un terzo posto alla Clasica San Sebastian e molti piazzamenti interessanti. Il 2022 non è stati poi all’altezza delle aspettative e un finale di stagione in crescendo non gli è bastato per proseguire con la squadra belga, dalla quale ha rescisso per accasarsi negli States. Un netto cambio di direzione per lui, che in questa nuova realtà potrà provare ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità avendo più spazio e i gradi di capitano per le classiche del Nord.
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